La poesia di Bobo Rondelli

Bobo Rondelli è un cantautore livornese, poco conosciuto; del resto sono solo pochi anni che si è deciso a fare qualche concerto fuori dalla Toscana. Amatissimo dai conterranei rispecchia totalmente il carattere rilassato e fatalista dell’uomo di mare, di porto. I suoi dischi, le sue canzoni hanno sempre una cifra poetica che si interseca all’ impressione personale della vita. A volte triste, altre malinconico, qualche volta allegro e lieve, spesso romantico con una vena di leggera ironia. Mi piace il suo non curarsi delle mode e delle aspettative del pubblico, lui si rivolge per lo più ai suoi amici e conterranei, ed è così che si propone. Quando lo ascolto e leggo le sue candide parole, penso al Pascoli, alle familiari  ambientazioni delle sue poesie, all’immediato senso di comprensione e condivisione che dà conforto proprio per la percezione, sotto traccia, di un inevitabile pessimismo che trova consolazione nella poesia. Bobo Rondelli parla della vita quotidiana con parole poetiche, ma di tutti i giorni. Non occorre urlare, gridare, trovare parole difficile, non sente il bisogno di impressionare, di stupire, di fare sensazione. La voce di Rondelli è bellissima e la sua faccia esprime contemporaneamente forza e rassegnazione. Finalmente un po’ di tranquillità, un sussurro amichevole; a volte, ed è bello, esce fuori della rabbia e si possono ascoltare canzoni come non voglio crescere mai, cover di Tom Waits.

Ancora qualche  un piccolo assaggio:

canto di un padre

livorno nocturne

la giostra

Dafne

13 comments

  1. Bobo e’ un artista che calca le scene da decenni; con gli “Ottavo padiglione” (gruppo storico degli anni ’90, il cui nome derivava dal reparto psichiatrico dell’ospedale di Livorno) ebbe alterne fortune, culminate con il singolo “Ho picchiato la testa”. Poi un membro della band mori’, e Bobo ha intrapreso la sua carriera solista con la calma dei labronici. Prima di lasciare la parola ad “Hawaii da Shangai” (dedicata allo scomparso bassista degli Ottavo padiglione) non posso non segnalare i Virginiana Miller, anch’essi di Livorno, anch’essi splendidi musicisti e poeti di valore assoluto: ascoltate un brano scritto da Simone Lenzi, poi mi rammentate…
    Ecco Bobo:

    Per i Virginiana Miller, mi cito:
    http://panofski.posterous.com/lesordio-quindici-anni-dopo
    http://panofski.posterous.com/lesordio-quindici-anni-dopo-gelaterie-sconsac

    Barney

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