cumana

Appunti su Napoli

Dopo un vuoto di parole dovuto a carenza di stimoli artistici o forse ad un blocco espressivo torno a raccontare qualcosa, alcune impressioni..ma su cosa?

Pesco nella memoria la breve gita fatta a Napoli ai primi di ottobre e rivivo le sensazioni uniche provate all’impatto con questa straordinaria città.

Mentre passeggiavo per la città riflettevo, osservandomi dall’esterno,  percependo in maniera distinta  una realtà diversa da qualsiasi altra.

Ho preso appunti, scrivendo seduta su un sedile della ferrovia Cumana o su una panchina.

Una delle prime impressioni mentre cercavo la ferrovia Cumana per raggiungere il centro è stata il sentirmi a mio agio, la tranquillità

“non si avverte affatto l’aria dipericolo che mi raccontavano”

Appena arrivata, appena uscita dalla stazione, la prima reazione è stata fermarmi e guardare, come quando sei al cinema o al treatro: immobile guardi con gli occhi mentre la mente veloce elabora sensazioni che devono trasormarsi in parole per non rimanere intrappolate troppo in profondità e rischiare di perderne la coscienza.

Ho passeggiato a lungo per le vie del centro

“Inizialmente contenta, ingenuamente, da turista.Entrando poi nella via dei Tribunali e nella via San Biagio del librai, ho avvertito un senso di inquietudine che mi ha fatto capire la vera anima della città, il suo essere corpo unico, unico organismo e quindi il mio esserne estranea. Senso di soggezione che incute un senso di rispetto. Fermento, laboriosità, relazioni continue.  A Napoli si parla davvero molto.”

La visita al bellissimo chiostro maiolicato di Santa Chiara mi ha riportato ad una totale sensazione di pace e tranquillità.

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Successivamente sono scesa alla fermata della metropolitana Museo

“Zona bellissima, popolosissima, commerciale ma nello stesso tempo assai verace, vissutissima. Sento una diversità con zone analoghe di Roma. Qui c’ è veramente tantissima gente, gente che parla, che si muove. Ragazzini ovunque, motorini numerosissimi. Tantissimi negozi di frutta e verdura. Tantissimi. Mercati ovunque e panni. A Napoli è tutto numeroso e vivo, vivace: persone, librerie, edicole, motorini, negozi di verdure. Mi appare Porta san Gennaro, è affascinante. Di nuovo sensazione di estraneità e di loro corpo unico.  I napoletani sono gentilissimi e perspicaci, quasi non occorre chiedere che già ti rispondono”

Un’altra particolare sensazione che ho avuto è stata anche quella dell’inafferabilità. Ho sentito sempre qualcosa che sfuggiva alla mia comprensione, forse perchè diverso dalla mia quotidianeità. Per quanta gente ci sia non ho provato quella sensazione di anonimato, non mi sono sentita fagocitata dai movimenti esterni, dal brulichio, dalla gente, dalla città: sono rimasta fuori dal cerchio vivo della città, e della gente che la vive, tanto forti sono le loro radici.

“Napoli è diversa da Roma. Ho avvertito l’assoluta antichità di questo bellissima affascinante Napoli;  più che a Roma ho sentito l’antico, le vestigia”

Ho voluto condividere queste impressioni di vita,  più che raccontare delle bellissime opere viste.

Dafne