Il primo impatto è stato come un senso di caos. Le foto sono tantissime, a volte molto molto grandi altre volte più piccole. Tutte immagini in bianco e nero, animali, paesaggi, uomini, ovvero tutto ciò che ci circonda e viviamo, Quindi, giustamente, il caos.
Per questo il primo bisogno è stato di dare una iniziale scorsa generale, anche per capire la geografia dei locali: le stanze sono almeno quattro che si intersecano fra loro, una addirittura è dentro l’altra.
Dopo la panoramica generale utile a farsi una mappa mentale del luogo e concettuale delle immagini mi è stato possibile ripercorrere la mostra passo passo, con lentezza.
E’ una testimonianza affascinante ed importante del nostro pianeta. La quantità e varietà di immagini fa bene percepire l’immane lavoro e la grande passione che sta dietro a questo risultato.
Si rimane stupiti ed incantati dalla bellezza, dalla stranezza, dall’espressività di uomini, animali, piante.
E’ una testimonianza, ma non è un semplice reportage infatti si viene coinvolti da una sensazione che si avvicina alla cifra poetica che credo derivi dall’amore per la natura e per il proprio lavoro, che il grande Salgado trasmette.
Da vedere, assolutamente.
Dafne